Pubblicato da: fondazionecarisbo | 7 giugno 2010

Prof. Fabio Roversi-Monaco, Presidente della Fondazione Carisbo

Genus Bononiae – Musei nella città è un’operazione di grande rilievo, complessa ed entusiasmante, che è ormai giunta alla sua fase finale.

La Biblioteca di Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale, dopo un lungo intervento di restauro architettonico ed artistico, già aperta al pubblico da un anno, è frequentata dai bolognesi, soprattutto giovani, e visitata dai turisti, che possono avere la possibilità di ammirare sia lo splendido allestimento dell’architetto Michele De Lucchi, sia le opere d’arte di Claudio Parmiggiani e di Piero Pizzi Cannella.

I lavori nella chiesa e nell’oratorio di Santa Maria della Vita, che racchiude il “Compianto sul Cristo Morto” capolavoro di Niccolò dell’Arca, sono ormai ultimati e l’edificio sarà riconsegnato alla città nella sua originaria bellezza.

Il complesso di San Colombano sarà inaugurato a giugno e rappresenta una grande novità poiché, fino alla sua acquisizione da parte della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, avvenuta circa cinque anni fa, i bolognesi non sapevano neppure dell’esistenza di questa antica struttura, che racchiude tesori d’arte di grande pregio.

Mancano soltanto alcuni mesi per la conclusione dell’intervento di restauro, di ristrutturazione e di allestimento di Palazzo Fava, che dal punto di vista artistico è il complesso architettonico più significativo della nostra città.

Infine, tra poco più di un anno sarà aperto al pubblico anche Palazzo Pepoli, costruzione medioevale, magistralmente restaurato ed allestito dall’architetto Mario Bellini.

Con questo l’intero percorso sarà ultimato.

Con questa iniziativa la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna ha dato alla città e all’Italia un contributo che ritengo decisivo, sia per quanto riguarda la conservazione e l’utilizzazione dei monumenti, sia per il forte invito che ne deriva a prestare maggior attenzione a palazzi e edifici insigni, da troppo tempo trascurati anche dalla cultura ufficiale.

Va ricordata, infine, la storia della chiesa di Santa Cristina, da ormai tre anni centro privilegiato per l’ascolto della musica in città, ma prima semisconosciuta, che appare per molti profili analoga a quella della chiesa di San Colombano: se ne differenzia soltanto perchè è un bene dato in concessione dall’Arcidiocesi di Bologna e dalla parrocchia di San Giuliano e, a differenza degli altri, non è di proprietà della Fondazione come del resto avviene per il complesso artistico di San Michele in Bosco il cui restauro inizierà nell’immediato futuro.

Genus Bononiae – Musei nella città è dunque un’operazione di rilevante interesse pubblico, realizzata in accordo con altre importanti Istituzioni e Sovrintendenze che ci hanno dato, nel tempo, un sostegno molto significativo ed estremamente apprezzato.

Genus Bononiae – Musei nella città rappresenta anche un criterio nuovo di proporre la città, un modo di esporre e di raccontare dinamico ed innovativo, così che nessun visitatore possa dire: “ho già visto, non ci tornerò più”: in quanto si tratta di un percorso in divenire che si rinnova e si arricchisce continuamente.

Il progetto che la Fondazione ha voluto realizzare suggerisce inoltre una lettura della storia di questa città, nel suo plurisecolare divenire, rivolta ai cittadini che si sono aggiunti ai bolognesi negli ultimi decenni fino a diventare bolognesi essi stessi, nonché ai turisti. Tutto ciò costituisce la premessa per avere a Bologna, come essa merita, un numero di visitatori stranieri più alto, ipotesi questa che è confortata dal fatto che ultimamente il passaggio di turisti europei è in crescita; e anche se si tratta di piccole cifre, è un processo progressivo e costante.

Nel concepire e realizzare il progetto Genus Bononiae l’incontro con Philippe Daverio è stato decisivo. Daverio, grazie alla sua mentalità aperta e alla sua esperienza internazionale, è veramente un maestro e ci ha insegnato molte cose: ha individuato un modo nuovo di vivere la cultura ed ha suggerito percorsi innovativi per spiegare l’architettura, la storia e la storia dell’arte, proponendole al pubblico in modo incisivo e del tutto originale.


Lascia un commento

Categorie